Primo Festival della Letteratura Sarda. A Siena Jacopo Onnis presenta “L’altipiano. Emilio Lussu ottant’anni dopo

Primo festival della Letteratura Sarda

L’Altipiano. Emilio Lussu ottant’anni dopo” di Jaocpo Onnis

Lussu è attuale, fa discutere, suscita ancora ammirazione il suo coraggio, la sua coerenza, il suo impegno per costruire una nuova storia sociale dei sardi. Questo è il bilancio di una serata dedicata al libro di Jacopo Onnis “L’Altipiano. Emilio Lussu ottanta anni dopo”, (editore Ediesse, Roma), martedì 18 Dicembre a Siena, per iniziativa del circolo Peppinu Mereu, e dell’Istituto Storico della Resistenza senese.

L’autore ha voluto raccogliere nel libro interviste di registi, scrittori, storici con lo scopo di dare una valutazione del libro di Lussu Un anno sull’Altipiano in questo anno in cui si ricorda il centenario della fine della Grande Guerra. Sia le persone coinvolte nelle pagine del libro sia coloro che lo hanno presentato hanno concordato sulla importanza dello scritto di Lussu per una visione nazionale popolare della guerra. Del peso e dello sconvolgimento che essa ha rappresentato per il Novecento. Il leggendario capitano Emilio Lussu della Brigata Sassari, capace di coraggio, ma anche di solidarietà e leadership, di umanità nel tempo della crudeltà, è stato ricordato poi nel suo percorso di antifascista e di protagonista della nuova Italia della Costituzione repubblicana. Chi lo ha conosciuto personalmente ne ha ricordato il profilo alto, asciutto, risorgimentale nello stile, il rigore, la grande esperienza internazionale e la grande maestria narrativa. Il dibattito poi si è acceso sul tema dei sardi e della guerra, giacchè qualche storico ha descritto i soldati sardi come dotati di una vocazione all’assalto e al combattimento. Nel dibattito sono state ricordate le teorie razziste degli antropologi criminali positivisti, sulla tendenza delinquenziale di certe popolazioni del Sud, e in opposizione è stata ricordata la verità drammatica del loro coinvolgimento violento e ignaro nel mezzo di una guerra estranea, imposta a pastori e contadini, che presero coscienza nelle trincee della loro storia di sfruttamento e di oppressione. L’incontro è stato aperto da varie sequenze di film sulla prima guerra mondiale : La grande Guerra di Monicelli, Uomini Contro di Rosi, Torneranno i prati di Olmi . Il libro è stato presentato dall’autore e discusso da Gabriele Maccianti storico, e da Pietro Clemente Antropologo. La prima iniziativa di collaborazione tra Istituto storico senese e Circolo dei sardi è stato molto apprezzata e ne è stato sollecitata una continuazione.